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Rispetto alla tradizionale caldaia, quella a condensazione ha la peculiarità di non disperdere il vapore acqueo, prodotto dalla combustione di gas metano o gpl, condensandolo ed utilizzandone il potere termico latente per un rendimento più alto rispetto agli impianti tradizionali che invece lo disperdono, inquinando in maniera maggiore l’aria.
Vediamo ora i parametri di cui tener conto nel caso si scelga una caldaia a condensazione.
Di quanta potenza ho bisogno?
È importante stimare prima di tutto il dimensionamento della caldaia a condensazione, ovvero il calcolo dei kW (chilowatt) di cui si necessita sia capace.
Innanzitutto, va stimato il fabbisogno totale dell’abitato, ottenibile dal rapporto tra il volume in metri cubi e il fabbisogno di calore, misurabile in kW al metro cubo.
A livello standard, il valore si attesta attorno allo 0,05 kW/m³, ma vanno tenute di conto altre variabili quali il grado di isolamento dell’abitazione che comporta maggiori o minori gradi di dispersione termica, nonché la zona climatica nella quale si risiede. È bene sottolineare come tali fattori, utili a stimare il dimensionamento della caldaia a condensazione più adatta alle nostre esigenze, vadano esaminati preventivamente con l’ausilio di un tecnico specializzato.
Calcolato il fabbisogno energetico della propria abitazione, si avrà così una stima della potenza nominale della caldaia a condensazione (detta anche potenza termica nominale o potenza utile massima) che sta ad indicare l’apporto calorifico dell’impianto all’ambiente a regime di funzionamento normale. A questo valore va poi accostato il calcolo per il quantitativo necessario di combustibile per permettere la potenza nominale.
Tale valore, detto potenza al focolare, messo in rapporto alla potenza nominale della caldaia a condensazione, indica l’effettivo rendimento dell’impianto: tendenzialmente tale valore si attesta attorno al 70-80%. Sulla base di tale risultato le caldaie vengono quindi classificate in quattro categorie, stabilite dal DPR 660/96, dove le migliori, a 4 stelle, offrono a fronte di una spesa iniziale maggiore una resa ottimale con un consumo ridotto di combustibile, sino a quelle ad 1 stella, dove vale l’opposto per quelle appena citate.
La canna fumaria
In quanto funzionante tramite combustione, anche la caldaia a condensazione necessita di un impianto di scarico per i fumi. Va tenuto di conto, perciò, il dimensionamento della canna fumaria per la caldaia a condensazione, regolato dalla normativa UNI EN 13384-1:2008: vanno calcolati la sezione interna del camino ottenibile dal rapporto tra la pressione presente nell’area di ingresso dei fumi e la quantità di pressione richiesta per un corretto tiraggio.
Nel caso delle caldaie a condensazione poi, oltre al dimensionamento della canna fumaria, va tenuto di conto il materiale di costruzione di quest’ultima. L’impianto, infatti, rilascia fumi a bassa temperatura con eventuali complicazioni nel tiraggio: per tale ragione la canna fumaria va coibentata e termicamente isolata, così da evitare il raffreddamento eccessivo dei fumi di scarico. Le canne fumarie per questa tipologia di caldaie sono quindi costruite con materiali plastici, secondo la normativa UNI EN 14471, che offrono un’elevata resistenza al potere corrosivo del vapore acqueo ad alta temperatura.
I radiatori
Il dimensionamento dei radiatori della caldaia a condensazione è l’ultimo ma non meno importante parametro preso qui in considerazione per un corretto funzionamento dell’impianto. Per le ragioni sopra citate, un impianto di riscaldamento a condensazione lavora a temperature più basse rispetto ad uno tradizionale, così da scambiare calore con quello prodotto dal vapore acqueo trattenuto e immetterlo nell’abitazione. Per favorire tale dinamica occorrono radiatori in grado di scambiare in breve tempo la massa termica con l’ambiente: i più adatti allo scopo hanno grandi dimensioni e inerzia bassa, in grado di scaldarsi rapidamente e capaci di diffondere quanto prima il calore. Oltre al dimensionamento dei radiatori della caldaia a condensazione va anche tenuto di conto il materiale di costruzione: sono preferibili radiatori in alluminio o acciaio, che offrono infatti una bassa inerzia per via delle loro proprietà.
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