La domanda retorica è una provocazione-promozione lanciata dallo storico produttore italiano di caldaie Beretta, che ha quantificato, in maniera piuttosto accurata, i risparmi che si possono ottenere in una situazione famigliare tipo, come un alloggio di 100 mq. con basso isolamento termico a Milano, passando da una caldaia tradizionale a una a condensazione. Con un impianto di riscaldamento tradizionale, con i radiatori, si potrebbero risparmiare circa 122 euro all’anno, mentre con il radiante a pavimento addirittura 260 euro, che moltiplicati per 12 anni fanno 3.120 euro, ovvero 30.000 piatti di pasta, 2.400 litri di latte o un scooter 125. Non poco.

Questo perché a parità di resa termica – e quindi a parità di energia ceduta all’impianto – la caldaia a condensazione consuma meno combustibile. Le caldaie tradizionali, infatti, anche se classificate “ad alto rendimento”, riescono ad utilizzare solo una parte minima del calore dei fumi di combustione, mentre il vapore acqueo generato dal processo di combustione viene disperso in atmosfera attraverso il camino. Eppure la quantità di “calore latente” contenuta in quei fumi rappresenta ben l’11\% dell’energia prodotta nel processo di combustione...

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Fonte: http://www.greenews.info/

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