Quando bisogna rinnovare il bagno o arredarne uno nuovo e si pensa alla doccia, normalmente la questione della rubinetteria viene lasciata un po’ in secondo piano e relegata a un momento successivo. Inizialmente si tende a concentrarsi su altri aspetti, forse più legati all’estetica, anche se non necessariamente.

 

Supponendo già accantonata l’eterna diatriba tra doccia e vasca da bagno –vuoi per motivi di spazio, per comodità o convenienza– e posto che la scelta sia ricaduta sulla prima, ci sono tante cose da considerare e, forse, rubinetti e miscelatori non sono in cima alla lista.

 

 Doccia walk-in o box doccia? Doccione grande? Doccino si, doccino no? Vetro smerigliato? Più facile da tener pulito, ma meno elegante forse… Portaoggetti (shampoo, sapone, spugna ecc.) a nicchia o a muro?  E queste sono solo alcune delle opzioni di cui tener conto.

Tuttavia, la questione non è sicuramente di secondaria importanza. Diamo un’occhiata, quindi, a quali sono le diverse tipologie di rubinetto da doccia oggi sul mercato.

 

Rubinetti esterni o da incasso

Una prima scelta potrebbe essere questa.

 

Indubbiamente quelli da incasso sono più minimal ed eleganti e preservano la linearità dell’insieme. Sono perfetti per quegli spazi doccia che curano con attenzione l’aspetto del design, dalla scelta delle piastrelle all’opacità del vetro o la scelta di un soffione particolarmente significativo dal punto di vista dell’impatto visivo.

 

Va però considerato che la rubinetteria da incasso permette meno flessibilità in caso di cambi d’idea. Se ci si stanca della scelta è necessario effettuare lavori di muratura perché ogni marchio ha il proprio corpo da incasso con relativa placca e non è facile sostituirlo con un altro.

 

I rubinetti da esterno, invece, sono montati su attacchi standard e quindi una volta deciso di sostituire lo stile di quello che si ha con uno nuovo, o cambiare un pezzo danneggiato, saranno necessarie poche operazioni.

 

Miscelatore termostatico o monocomando

Forse ricorderete con un po’ di nostalgia (o con orrore?) le due manopole ai lati del rubinetto. Una per l’acqua calda e una per quella fredda. Oggi è molto più frequente l’utilizzo del miscelatore monocomando, quella leva che permette di gestire con un solo movimento temperatura e flusso del getto d’acqua. Probabilmente ne avete uno, o più di uno (doccia, lavandino, bidet, vasca da bagno…) in casa, perché si tratta del modello più diffuso.

 

C’è però anche un’altra possibilità che, sempre di più, sta prendendo piede.

 

Si tratta del rubinetto termostatico. Il modello presenta due manopole, ma non inquietatevi, non si tratta di una ricaduta vintage o un ritorno al passato.

Una delle due regola la temperatura dell’acqua, mentre l’altra si occupa del flusso.

 

Il vantaggio consiste nel fatto che, una volta impostata la temperatura, questa non verrà più toccata e non subirà variazioni. Non rischierete di ritrovarvi con un getto bollente o gelato sulla schiena solo perché, nel tentativo di regolare la portata avete inavvertitamente spostato anche la leva della temperatura.

 

Inoltre, in caso di improvvisi cambiamenti di pressione, il meccanismo si regolerà automaticamente per preservare il valore di temperatura impostato.

 

In entrambi i casi i prezzi varieranno in base al modello che sceglierete e alla marca a cui vi affiderete. L’importante, comunque è valutare bene a monte la decisione in base alle vostre esigenze di comodità, agli spazi disponibili e all’abbinamento con gli altri sanitari, nel caso siano già presenti.

 

Una volta definito il tipo di rubinetto che si preferisce si può passare alla composizione. Anche qui le possibilità sono davvero molte: Soffione dall’alto o a parete? Doccetta fissa o saliscendi? Colonna doccia? Si può davvero dare sfogo alla propria fantasia.

 

Di questo però parleremo una delle prossime volte.

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