Scaldabagno a gas o elettrico?

 

Gli scaldabagno attualmente in commercio si differenziano per il tipo di alimentazione: a gas o elettricità.

Lo scaldabagno elettrico permette di risparmiare al momento dell’acquisto e dell’installazione, ma richiedendo un elevato assorbimento di energia elettrica per il suo funzionamento, si farà sentire di più in termini di costi in bolletta.

Dall’altro lato lo scaldabagno a gas – noto anche come caldaia –alimentato da gas metano, butano o GPL, i quali hanno un costo ridotto rispetto all’energia elettrica. A fronte di un costo maggiore in fase di acquisto e montaggio, questa seconda tipologia permette un maggiore risparmio sul lungo periodo grazie all’economicità del gas rispetto all’energia elettrica.

La scelta andrà quindi fatta valutando le proprie esigenze di consumo. L’acquisto di uno scaldabagno a gas rispetto ad uno elettrico sarà più conveniente laddove la maggiore spesa iniziale verrà ammortizzata nel tempo trasformandosi poi in un reale guadagno.

 

Funzionamento e installazione dello scaldabagno

 

Per parlare del funzionamento dello scaldabagno elettrico è necessario distinguere tra scaldabagno ad accumulo e istantaneo.

Il funzionamento dello scaldabagno elettrico ad accumulo si basa su una serpentina che, alimentata dall’energia elettrica, sviluppa calore che poi viene ceduto all’acqua contenuta in un serbatoio, che si riscalda. L’acqua stoccata viene mantenuta costantemente in temperatura e a ciò si devono consumi piuttosto elevati di questa tipologia di caldaia: dato il limitato isolamento termico del serbatoio, per mantenere l’acqua in temperatura la resistenza dovrà lavorare in modo continuo con un elevato assorbimento di energia elettrica.

Per ovviare a questo problema esistono oggi in commercio scaldabagno elettrici istantanei, dove l’acqua viene riscaldata invece solo al momento del bisogno.

Lo scaldabagno a gas riscalda invece l’acqua per mezzo di una fiamma alimentata a gas metano, butano o GPL, la quale si accende solo quando si ha un’effettiva richiesta di acqua calda (si aprono i rubinetti) e si spegne quando la richiesta si interrompe. Il gas viene emesso da una serie di ugelli che si mettono in azione grazie ad una valvola, la quale è capace di rilevare la decompressione dell’acqua nel momento di apertura del rubinetto.

 

La manutenzione dello scaldabagno

 

È buona norma far controllare lo scaldabagno almeno ogni 2 anni da un tecnico specializzato. Per quanto riguarda invece la manutenzione ordinaria, bisognerà prestare un po’ di attenzione ad eventuali segnali o rumori provenienti dall’impianto.

L’acqua che scorre rumorosamente all’interno dei tubi può essere un indicatore di temperatura troppo alta e della conseguente formazione di vapore acqueo; in tal caso basterà intervenire sul termostato abbassando la temperatura. Nel caso invece si percepiscano odori di gas può trattarsi di tubi di scarico intasati o di ugelli bloccati. In tal caso, oltre ad arieggiare bene gli ambienti, è necessario rivolgersi ad un esperto il prima possibile per riparare il guasto.

 

Come risparmiare con lo scaldabagno

 

Soprattutto quando si parla di scaldabagno elettrico, l’argomento risparmio risulta quanto mai importante. Lo scaldabagno elettrico risulta infatti più economico al momento dell’acquisto e dell’installazione – oltre ad essere di semplice utilizzo e manutenzione – ma avvalendosi dell’energia elettrica per il suo funzionamento risulterà sicuramente più dispendioso rispetto al suo corrispondente a gas.

Ci sono però delle piccole accortezze che possono permetterci di riscaldare l’acqua di casa risparmiando in bolletta:

- Scegliere la giusta capacità di carico: valutare il reale fabbisogno è il primo passo per scegliere la capacità di carico più adatta; maggiore questa sarà, maggiori saranno i costi. È buona norma quindi valutare attentamente le nostre reali esigenze per fare la scelta migliore per la nostra casa e per il nostro portafoglio.

- Attenzione a dove lo installate: posizionare lo scaldabagno in una zona ben isolata termicamente e vicino ai luoghi di utilizzo ottimizzerà il funzionamento limitando il dispendio energetico e di calore che si avrebbe nel caso l’impianto venisse posizionato a ridosso di pareti fredde o lontano dalla doccia. In questo caso l’acqua dovrebbe compiere un percorso maggiore, il che comporterebbe una maggiore dispersione di calore – e quindi di energia.

- Regolare correttamente la temperatura: l’ideale sarebbero 40°C in estate e 60°C in inverno; settare il termostato su temperature maggiori non sarebbe utile in quanto le temperature sarebbero fin troppo elevate per la doccia o il bagno.

- Installare un timer: con un timer è possibile impostare l‘accensione dello scaldabagno con il giusto anticipo rispetto a quando avremo bisogno di acqua calda. Lasciarlo acceso a tutte le ore del giorno e della notte sarebbe inutile e dispendioso, meglio quindi dotarsi di un timer!

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