Sempre più diffuse nelle case degli italiani, le stufe a pellet rappresentano oggi una valida alternativa a forme di riscaldamento tradizionale come le caldaie, le stufe e i caminetti a legna. Ma come funzionano? E quali sono le sostanziali differenze rispetto ad una stufa a legna tradizionale? Ma soprattutto, quando è veramente adatta per il riscaldamento di casa?
Funzionamento della stufa a pellet
Le stufe a pellet funzionano grazie all’ energia elettrica e si dividono sostanzialmente in tre tipologie: stufe a pellet ad aria, adatte a piccoli ambienti perché riscaldano per irraggiamento, stufe ad acqua, collegabili all’impianto idraulico della casa per produrre acqua calda sanitaria e per il riscaldamento degli ambienti, e stufe a pellet canalizzate per riscaldare tutta la casa tramite un sistema di tubazioni.
Il funzionamento di una stufa a pellet è piuttosto semplice: ogni stufa è dotata di un serbatoio nel quale viene messo il combustibile (pellet) che sarà poi consumato mano a mano; attraverso un termostato sarà possibile regolare i parametri di funzionamento della stufa a pellet secondo le proprie esigenze, dalla temperatura alla programmazione dell’accensione/spegnimento.
I fumi prodotti dalla combustione vengono espulsi attraverso una canna fumaria a tiraggio forzato, mentre il calore viene propagato nell’ambiente tramite ventilazione forzata.
Un sistema di funzionamento semplice dove però il combustibile utilizzato può fare la differenza.
Il pellet non è altro che piccoli cilindri di materiale legnoso ottenuti da scarti della lavorazione del legno (trucioli); questi trucioli vengono sottoposti ad elevate pressioni per essere compattati senza l’ausilio di sostanze aggiunte se non la lignina naturalmente presente nel legno.
Il consumo varierà in funzione della qualità del pellet, delle dimensioni e della potenza della stufa. A determinare l’efficienza del combustibile sono essenzialmente due fattori:
· potere calorico: più è alto, maggiori saranno la qualità e la resa
· residuo ceneri: più è basso e meglio è, poiché significa che la maggior parte del pellet viene bruciato e quindi si avrà maggior calore. In questo caso un buon valore sarà uguale o minore a 0,3\%.
Un piccolo accorgimento da adottare al momento dell’acquisto del pellet: c’è molto legno in polvere nel sacco? Se sì, significa che il pellet ha la tendenza a sgretolarsi e che quindi è qualità inferiore. Il pellet deve essere compatto, liscio e lucido, di forma e misure regolari come indicato sulla confezione.
La stufa a pellet per la produzione di acqua calda sanitaria
Come detto poco sopra, le stufe a pellet si dividono in tre tipologie a seconda della loro modalità di funzionamento: stufe a pellet ad aria, stufe a pellet ad acqua e stufe canalizzate.
Le stufe a pellet ad acqua o termostufe a pellet sono utili sia per riscaldare l’aria che per la produzione di acqua calda sanitaria. Esse vengono infatti allacciate alla rete idrica della casa in modo da alimentare i termosifoni presenti nell’abitazione e produrre acqua calda sanitaria. Ovviamente per avere acqua calda a disposizione in modo immediato sarà necessario che la stufa sia in funzione e a pieno regime; al contrario, se la stufa è spenta o sta lavorando a bassi regimi, sarà necessario attendere qualche minuto.
La differenza tra stufe a pellet e stufe a legna
Se comparate con le classiche stufe a legna, le stufe a pellet risultano sicuramente più pulite perché producono meno polvere e sporco. Una stufa a pellet, infatti, non deve essere caricata tanto frequentemente come la stufa a legna: una volta caricato il serbatoio con il combustibile, essa si autoalimenta per diverso tempo fino a quando vi è disponibilità di pellet.
Inoltre, a differenza delle stufe a legna, la stufa a pellet presenta una canna fumaria di misure ridotte.
Alcune differenze che invece vanno a scapito della stufa a pellet sono il suo funzionamento a elettricità (va da sé che in assenza di questa, la stufa non potrà funzionare); la stufa a pellet non è poi adatta per riscaldare ambienti di grandi dimensioni (un’abitazione oltre gli 80 mq), in quanto il calore diffuso per irraggiamento dalla stufa difficilmente raggiungerà tutte le stanze. Di conseguenza l’ambiente dove si troverà la stufa potrebbe essere surriscaldato, mentre il resto della casa rimarrebbe freddo o. al limite, tiepido.
La stufa a pellet necessita inoltre di una pulizia quotidiana per poter essere sempre efficiente al 100\%.
Come scegliere la stufa a pellet
In primis bisogna verificare se è possibile realizzare la canna fumaria, se non già presente. Servono inoltre una presa d’aria e una presa elettrica. Per la scelta della stufa a pellet è fondamentale valutare le dimensioni della casa e le esigenze di riscaldamento per poter determinare quale potenza sia la più adatta per l’ambiente che vogliamo riscaldare.
La stufa a pellet non è adatta infatti per riscaldare ambienti molto grandi o diverse stanze contemporaneamente, a meno che non venga associata al riscaldamento tradizionale (utilizzando ad esempio la stufa a pellet per il reparto giorno e il riscaldamento tradizionale tramite caldaia per il reparto notte).
A livello di estetica sono presenti in commercio diversi modelli capaci di adattarsi a varie tipologie di arredo, dalle case più classiche a quelle più moderne.
Pulizia e manutenzione della stufa a pellet
La stufa a pellet necessita di una pulizia ordinaria del braciere e dello svuotamento del cassetto cenere, insieme alla pulizia del vetro esterno. Tra i modelli più moderni in commercio vi sono anche quelli dotati di sistema autopulente, un notevole vantaggio che toglie l’incombenza della pulizia quotidiana.
L’importanza di utilizzare pellet di qualità risiede anche nel fatto che un pellet più scadente, oltre ad avere una scarsa resa calorifera, potrebbe sporcare la stufa e i tubi di scarico. Quanto alla manutenzione periodica della stufa a pellet, è importante rivolgersi ad un tecnico specializzato per effettuare il controllo di tubi, della canna fumaria ed dell’efficienza generale di tutto l’impianto, nonché dei cavi elettrici.